Esecuzione a Milano, si cerca il movente I killer hanno sparato prima alla donna

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    E' stata affidata alla sorella di Massimiliano Spelta, l'imprenditore freddato lunedì sera in centro a Milano insieme alla compagna, la bimba di due anni scampata al duplice omicidio dei genitori. La piccola, che era stata ricoverata alla clinica De Marchi, ha riportato lievi ferite a seguito della caduta dalle braccia della madre.
    Le indagini, intanto, proseguono a ritmo serrato. Sulle ipotesi di quella che sembra un'esecuzione gli investigatori restano ancora molto cauti: il profilo di entrambe le vittime, incensurate, non lascerebbe pensare a regolamenti di conti nell'ambito della criminalità organizzata. Si indaga sull'attuale lavoro dell'uomo che aveva chiuso la sua attività di commerciante di integratori alimentari nei mesi scorsi. Si stanno quindi scandagliando la vita e le abitudini della coppia alla ricerca di un movente.

    Il duplice omicidio è avvenuto in una via poco lontana da Porta Romana, in un tratto pieno di locali e ristoranti, e numerosi sono i testimoni di quella che viene definita una vera e propria esecuzione. Il 43enne Massimiliano Spelta è morto sul colpo, mentre la giovane Carolina Payano, raggiunta dai killer con un colpo alla nuca è deceduta nella notte. Sembra che la prima a essere colpita dai sicari sia stata proprio la donna.
    Trovata cocaina a casa delle vittime
    A casa delle due vittime sarebbe stata trovata cocaina. La droga, 37 grammi, è stata sequestrata durante le perquisizioni effettuate dopo il delitto. Dopo gli esami di rito, questa mattina è arrivata la conferma: si tratta di cocaina. La droga era in un sacchetto nascosto tra gli effetti personali della coppia.
    De Corato (Pdl) a Tgcom24: "Milano sempre più insicura"I
    mmediato l'attacco politico portato dal Pdl al sindaco Giuliano Pisapia: "Un’esecuzione di questa natura lascia esterrefatti. A Milano c’è stato in quest’ultimo anno un abbassamento del livello di guardia sul fronte della criminalità perché sono stati tolti dalle strade uomini in divisa e i volontari della sicurezza nelle metropolitane, dove erano stati messi dalle 22 in poi. Tutti questi segnali sono indice di arretramento. Noi abbiamo cercato di mandare più uomini in divisa nelle strade, ma ora sono stati tolti", ha detto l'ex vicesindaco Riccardo De Corato ai microfoni di Tgcom24.
    A Tgcom24 replica l'assessore Granelli: "Nessun taglio"
    "Si tratta di criminalità organizzata, i killer sono due professionisti. Non è questione di visibilità di forze di sicurezza nelle strade ma di avere un’attività di contrasto della criminalità organizzata di elevata qualità", ha replicato a Tgcom24 l'assessore di Milano con delega alla sicurezza Marco Granelli. "Abbiamo massima fiducia nelle forze dell’ordine chiamate a contrastare la criminalità organizzata. Da parte nostra, oltre a una collaborazione costante con la Polizia locale, stiamo facendo operazioni sulle infiltrazioni mafiose, ancora purtroppo presenti a Milano, e stiamo facendo un grande lavoro di prevenzione per evitare che si crei quel substrato sul quale poi facilmente attecchisce la criminalità. Sulla sicurezza non facciamo tagli", ha concluso l'assessore.
    Il Comune chiede di riunire il Comitato dell'ordine pubblico
    Granelli ha scritto una lettera al Prefetto Gian Valerio Lombardi per chiedere la convocazione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. "Attendiamo ovviamente l'esito delle indagini - ha dichiarato Granelli - ma ho chiesto al Prefetto, anche a nome del sindaco, di convocare un incontro del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica dove porre all'ordine del giorno la situazione relativa alla criminalità organizzata e alle strategie in atto e in previsione da parte delle competenti autorità.

    "Il Comune di Milano - ha aggiunto l'assessore - intende continuare a mettere a disposizione tutte le proprie energie per promuovere le migliori condizioni di sicurezza per i propri cittadini. Per questo ho ribadito al Prefetto nuovamente la piena disponibilità dell'intera Amministrazione a collaborare, nell'ambito delle proprie specifiche competenze indicate dalla legge, con istituzioni e Forze dell'Ordine al fine di rinforzare il sistema di azioni necessarie a contrastare ogni forma di criminalità organizzata presente sul territorio milanese e a mettere in atto tutte le politiche opportune a prevenirle, comprese quelle situazioni che le favoriscono".

     
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